Architettrici tra terra e cielo
Le architettrici sono interessate al benessere dell’essere umano, più che alla tecnica. L’essere umano contemporaneo, vittima e complice di una fretta dominante, non si pone più domande ma si conforma e si adatta a quella che appare come una cultura “preconfezionata”.
Nella nostra epoca siamo abituati ad applaudire ciò che è considerato il meglio dalla massa, incuranti di ciò che proviamo realmente. Desideriamo le cose costose ma non quelle raffinate. Desideriamo ciò che è di moda ma non ciò che è bello. Distruggendo la bellezza nella vita, distruggiamo anche l’armonia. Il magico tocco della bellezza ridesta in noi le corde più segrete del nostro essere e in risposta noi gioiamo. L’armonia ci appartiene, così come noi apparteniamo a lei. Importante è cercare la bellezza fuori e dentro di noi.
Tutti i templi, uno dopo l’altro, sono crollati sotto i nostri occhi e così abbiamo perso il contatto con il sacro. Con ciò che significa lo spazio sacro. Per essere realmente apprezzato, uno spazio deve armonizzarsi con lo spirito dei suoi abitanti. Non si tratta solo di comprendere esigenze, ma di trarre maggior piacere da tutto ciò che ci circonda lasciandoci trasportare dalla meravigliosa bellezza delle cose. Mantenere il senso delle proporzioni tra le cose e lasciare spazio ai suoi abitanti senza perdere l’armonia. La realtà di una stanza, ad esempio, va ricercata nello spazio vuoto delimitato dal soffitto e dalle pareti, non nel soffitto e nelle pareti in sé. Cielo e Terra, ciò che delimita lo spazio in cui ci muoviamo, viviamo, amiamo.
Dal macrocosmo, al microcosmo. Stiamo parlando dei legami con la terra e il cosmico, cioè ciò di cui è fatto l’essere umano: polvere e stelle.
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